chi sarà sempre cosi ferocemente intestardito al punto di pestar se stesso?

mercoledì

perchè da me,lo so,si va soltanto via

calzette nere,occhi segnati,viso scavato,musica anni '60,sigarette accese e mai più spente ed un atteggiamento da super top-model che non so dove mai mi possa condurre.
prendo un po' di respiro da questo mondo e fluttuo nell'aria delle mie emozioni come ho sempre fatto,sono anni luce da ciò che vorrei essere e cibo,riduzioni,calorie,vomito non importa quanto e non m'importa altro
molto spesso mi penso,ti penso,penso a me e a te insieme,poi baci e il nulla.
quand'è che ci decideremo a mischiare i nostri sapori e i nostri saperi,quand'è che ci convinceremo che siamo così incompatibili l'uno con l'altro e orribilmente dipendenti,quand'è che mi farai scendere da questo cannatissimo piedistallo tendendomi la tua inconcludente e fortissima e rovinatissima mano?le nostre voglie allora saranno una passione sola,i nostri pensieri una parola sola,le nostre gambe una cosa sola

ci sono cose che pesano,pesano,pesano. ci sono cose che schiacciano

lunedì

al punto che è già tardi

pitturata di un pallido grigiore quotidiano ti nascondi, dietro una bellezza celata, dietro inconsistenti sostanze. bellezza frivola, scarna, impalpabile, leggera, inutile. perdo la voglia di lottare e tu rimani assiduamente dentro me 

tre anni che combatto con(tro) la mia parte intollerante e non trovo più via d'uscita,labbra dolci e rossetto rosso e maglioni vintage che combaciano con la mia voglia d'essere ma non ora,non così,troppa 

giovedì

come l'acqua per il cioccolato

boccheggio una sigaretta con la gola impregnata d'acido e osservo fuori dalla fnestra con occhi ancora impegnati a bagnare,destinazione incerta e mi sento sospesa tra occhi che mi sfuggono e parole che rimangono troppo lì e non sanno scivolare giù. ritorno sempre impassibile dopo essermi svuotata e non capisco perchè a così tante prime volte non ne corrisponda almeno un'ultima.
cerco aiuto tra gli sguardi che incrocio e poi mi pento appena ottengo solo un minimo di comprensione,sono gelosa del mio dolore della mia ossessione della ricerca di una perfezione che non otterrò mai. sonnecchio ad occhi aperti per trovare un po' di tranquillità e sorseggio un caffè amaro,amarissimo per lasciarmi bruciare uno stomaco già corroso di suo. amo gli eccessi e l'odore di marijuana mischiato a jack daniels che mi dà alla testa,pantaloni anni 60 e te che,incapace,muovi le corde di una chitarra scordatissima,le mie gauloises blu e un accendino che perdo sempre,come la tua voglia di me. mi nascondo sempre dietro una parola di conforto,solo una,mai due,perchè guai a parlare troppo rischierei di svelare l'inspiegabile. allora provo a rileggere anche solo i miei pensieri e capisco che sono meravigliosamente incomprensibile e vuota da morire

martedì

ancora qui

quante volte ci rifugiamo nella vita degli altri, ci preoccupiamo per la vita degli altri, amiamo la vita degli altri, desideriamo anche solo la metà della vita degli altri, così
altrettante volte scappiamo dal nostro dolore, lo soffochiamo, lo strangoliamo, lo reprimiamo, lo sottovalutiamo, lo ignoriamo 
quello che sento non sa più venir fuori
sono arrivata al punto d'invidiare la felicità altrui, 
me la prendo con me stessa e non faccio nulla per migliorare
detesto questo mio deformato corpo e non so più modellarlo come una volta
ho scoperto dove mi ero rifugiata
poi ho scoperto te, mi hai trovato e te ne sei andato
sto ricercando il mio antico nido e non riesco a trovare niente che ci si avvicini almeno un po'
ormai non è più sollievo per me 
ormai per me sei più sollievo tu che una sigaretta, un digiuno, un osso sporgente, vomito pianto e calorie
e non lo sai
tutto sa di te, tutti sanno di te di ciò che provo per te di chi sei per me
e tu non lo sai