chi sarà sempre cosi ferocemente intestardito al punto di pestar se stesso?

lunedì

l'ironia delle forme

una goccia nel mare
ci son mani che si stringono nel buio
ci son mani che nel buio si feriscono
mentre le paure
formano milioni di stelle


continuando a pensare che sto mandando tutto all’aria,me in primis,e me ne compiaccio. alone,togheter cantano gli strokes e a me non rimane niente di più accattivante che andare avanti senza cambiarmi. wow,più mi sento più mi sento insana eppure non lo sono è solo un fottutissimo modo per sentirmi e basta. però che gran cosa,me la mia pelle il mio grasso la mia faccia e i miei occhi così trasparenti

le parole sono finestre (oppure muri)

ti accorgi, una mattina, che non sarà mai abbastanza e ti consumerà fino all'osso. ma ora più che mai non puoi tornare indietro
si tratta di esistere sempre in punta di piedi, sul ciglio estremo del mondo

mi scuso per la mia assenza.
e per la vostra

sabato

volendo indagare su personalità celate dietro occhi ingannati,naufrago nel nulla

riaffiori e rianneghi sotto
strati di straordinaria
imprevedibilità
disumani silenzi
rumorose illusioni
scalda un’illuminata
primavera
e i miei sensi
vagano
trascinati via da un’inquietante
sonorità jazz

lunedì

dove le facoltà del cranio non tollerano più i vermi dei sensi

vengo travolta da un fiume rosso d'emozione e demoni nella mia testa che più d'ogni altra cosa mi impedisce di capire. non sei tu a dover sfuggire da me e da un mio discorso ma io a dover essere fuggita da te e dai tuoi troppo tempo fa. mi è stato detto che non si capisce nulla di ciò che scrivo, e il fatto è che non capisco neppur io ciò che mi fluttua dentro, ciò che mi impedisce giorno per giorno di amarmi di sorridermi di scavare dentro voi altri e riconoscermici un po', non più speciale, non più la sola, non più la complessata, non più ciò che avrei voluto essere. 
mi lascio andare e mi lascio trasportare più che posso dalle tue labbra di miele, vorrei saperti raggiungere su quel piedistallo su cui credi di stare, vorrei saperti essere vicina leggera, inconsistente, bella, stupefacente, invisibile, fin troppo nitida, incazzata, complessata e affascinar te (e me) più che mai.
eppure la mia razionalità mi allontana sempre più da te

‎"anche senza testa non saremmo capaci di mettere in ordine niente, malgrado il fatto che proprio le nostre teste ci impediscono più d'ogni altra cosa di capire"