chi sarà sempre cosi ferocemente intestardito al punto di pestar se stesso?

domenica

dai 45 ai 54 senza via d'uscita

avverto il peso del mio pensiero come un macigno dolciastro, poco musicale, spigoloso, inquieto e terribilmente piacevole, pur sempre pesante, eppure un pensiero. quanti ipocriti apprezzamenti privi di ricerca alla perfezione, come e con quale disgusto ho potuto constatare di che pasta è fatto il mondo e di che occhi si serve per apprezzare, io bella, io modella, io stupenda, io imperdibile, io viva, io credibile, io vera, io ed il mio non io. è insopportabilmente stupendo e stupendamente insopportabile essere me stessa, la me stessa più attraente e pesante, voglio ritornare una 45 chili, un numero, un sottopeso, e ho tempo davanti per svanire in stomaco vuoto pasti sempre più leggeri gambe sempre più esili e vita, vera vita e vita fisica, sempre meno accomodante.

3 commenti:

  1. è come una droga, ormai. i dca sono la nostra droga, inutile negarlo. Ce la farai, un bacio grande <3

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  2. Irene non poteva spiegarlo meglio.
    E tu non potevi usare parole che stessero insieme meglio di queste.
    Cara.

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  3. Mi piacciono le tue parole, penso leggerò anche i post vecchi per godermele bene.
    Piacere mio, Lìa (:

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